Da lingotto grezzo a filamento sottile e brillante: la transformazione vissuta dagli operai coordinatori dell’industria metallurgica
Come già sapete, in FormAcció siamo appassionati di organizzazioni, e per fortuna i nostri clienti ci permettono di avvicinarci alle loro, e per questo conosciamo in dettaglio alcuni settori produttivi e dell’ambito pubblico.
Ed è vero che abbiamo pochi clienti dell’ambito industriale vero e proprio, puro e duro. Per questo, ogni volta che La Farga Group ci chiama per intervenire nel suo team, sentiamo un po’ un nodo allo stomaco, per l’emozione della sfida, la voglia di apprendere e l’intenzione di superare abbondantemente le aspettative del cliente.
Nel primo trimestre di quest’anno, abbiamo vissuto una grande esperienza di formazioe ed apprendimento, insieme agli operai coordinatori di quest’industria dedicata alla fabbricazione e commercializzazione di semilavorati in rame.Poter ficcare il naso nelle organizzazioni è una meravigliosa opportunità per imparare e saziare la nostra curiosità, e visitare la Farga ci sorprende sempre. La richiesta era un lavoro abituale per noi: formare gli operai coordinatori nelle competenze trasversali correspondenti al loro posto di lavoro, secondo il Dizionario Corporativo. Amiamo preparare queste formazioni con cura, analizzando bene le competenze, gli indicatori e programmando ogni messaggio chiave ed attività in relazione diretta con la loro realtà quotidiana
Per questo, prima della formazione andiamo un po’ “a spasso” sul posto, chiediamo al portinaio, ai responsabili e al ristorante più vicino, in cerca di informazione rilevante per comprendere il lavoro e le persone. Gli stabilimenti di produzione industriale sono un contesto che richiede un alto grado di polivalenza, prendere decisioni rapidamente, moltissima attenzione a fronte dell’alta esigenza di produzione, senza dimenticare la sicurezza come valore fondamentale.
L’esperienza formativa ha permesso agli operai di trasferire al posto di lavoro le competenze proprie del dizionario competenziale, attraverso un percorso caratterizzato da attività molto amene, dinamiche partecipative e vivenziali.
Non è la stessa cosa che ti spieghino alla lavagna le cinque caratteristiche del lavoro di squadra (vedi post precedente) per esempio, che sperimentare in prima persona esercizi pratici e sfide divertenti, che al tempo stesso ti fanno riflettere.
Qui si possono vedere gli operai intenti a costruire insieme un “acquedotto”. Le conclusioni dell’attività generano una similitudine con il lavoro e oltre adanalizzare atteggiamenti personali, si identificano in gruppo buone pratiche e suggerimenti.
Ci piace pensare che l’evoluzione del gruppo è stata simile a quella di un lingotto di rame, materiale grezzo e prezioso, che dopo esser passato lungo la linea di trafila, si trasforma in un filo sottile e di alto valore aggiunto, pronto per essere “conduttore” dell’energia trasformatrice.
Gli operai sono persone altamente professionale ed implicata con i propri risultati, ciononostante alcuni entrarono nel corso con un atteggiamento un po’ grossolano, indurito dai turni e le temperature degli altiforni. Lungo le sei settimane del corso, le attività formative sono state gli utensili che hanno permesso di trasformare i lingotti in barra e poi in cavo, sempre più sottile. Ad ogni attività, i partecipanti riflettevano ed arrivavano a conclusioni da applicare alla loro realtà quotidiana. Apprendevano a trasformare le lamentele in critiche costruttive, in proposte di miglioramento, in cambiamenti nelle loro aree di controllo e di influenza. SOno stati tanti gli esempi della trasformazione, dove il filo rame sempre più sottile mostrava la sua brillantezza. Le interviste apprezzative finali hanno permesso di tirare fuori la motivazione profonda che hanno, e la voglia di raggiungere risultati come una sola squadra, lasciando da parte comparative e competizione sterile.
“Ho imparato ad avere più pazienza e comunicare con più calma con i miei colleghi”, commenta uno dei partecipanti durante il corso. “Noto la differenza, sento meno stress e il lavoro in squadra mi permette di delegare mansioni con la fiducia di un buon risultato per tutti”. “Mi metteró come obiettivo infortuni zero”. Queste affermazioni parlano del maggior grado di consapevolezza che hanno gli operai riguardo al loro lavoro, e ci riempiono di soddisfazione.
La nostra sensazione è stata che dietro una corazza molto umana, e perció a volte resistente ai cambiamenti, si è fatta strada la loro sensibilità, motivazione e voglia di collaborare. Trasformare i gruppi di lavoro in squadre è uno dei punti chiave di questo percorso, e gli operai l’hanno dimostrato in questo modo. Con costanza, pazienza ed ascolto attivo. Con la proposta di generare spazi di feedback positivo, e di collaborazione senza pressioni. Come disse uno dei partecipanti l’ultimo giorno della formazione, “andiamo tutti insieme, come in un camper, godiamoci il viaggio e avanti tutta!”
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